La traduzione in ambito farmaceutico richiede più di ogni altro lavoro simile un'attenzione particolare alla precisione, alla coerenza e alla comprensione delle informazioni trattate. Un errore di traduzione in questo settore può avere conseguenze gravi per i pazienti e mettere a rischio la sicurezza e l'efficacia dei farmaci. In questo articolo e in un altro che pubblicheremo presto esamineremo nel dettaglio cinque degli errori che più spesso si rischia di commettere in un progetto di traduzione medicale, così da indicare come assicurarsi di non incapparvi.
Uno degli errori più comuni nelle traduzioni farmaceutiche riguarda l'utilizzo errato o inconsistente della terminologia. La terminologia medica è estremamente complessa e specifica, e ogni termine ha un significato preciso nel contesto farmaceutico: tradurre erroneamente un termine o utilizzare sinonimi inappropriati può portare a fraintendimenti o a una interpretazione errata delle informazioni mediche. Un esempio su tutti è sicuramente quello relativo al termine "effetto collaterale", con il quale tutti abbiamo familiarità in senso generale: questo deve però essere tradotto con attenzione per evitare confusione tra gli effetti collaterali attesi di un farmaco e le reazioni avverse impreviste, la cui rilevanza in senso medico è differente.
La terminologia farmaceutica è in continua evoluzione a causa dei progressi scientifici e delle scoperte mediche. I traduttori professionisti specializzati nell’ambito medicale devono quindi essere costantemente aggiornati sulle nuove terminologie, sulle nuove molecole e sui processi di sviluppo dei farmaci. È fondamentale mantenere un glossario accurato e completo che includa i termini farmaceutici più utilizzati e le relative traduzioni approvate. Inoltre, l'utilizzo di glossari terminologici e di strumenti di traduzione assistita, come molti software di “traduzione automatica” o i più recenti sistemi basati su AI, può aiutare a garantire coerenza e precisione nella traduzione dei termini farmaceutici. Un attento controllo terminologico durante tutto il processo di traduzione è comunque cruciale per evitare errori di terminologia e assicurare la corretta comprensione delle informazioni farmaceutiche sia per i professionisti della salute che per i pazienti, e accertarsi che l’agenzia e i professionisti scelti abbiano questa cura è vitale per non incappare in errori dalle conseguenze potenzialmente gravissime.
Un altro errore in cui è facile incappare nelle traduzioni farmaceutiche riguarda l'adattamento culturale del testo. La traduzione non riguarda solo la resa di una lingua in un'altra, ma anche l'adattamento del messaggio alla cultura di destinazione: i traduttori, per fare correttamente il proprio lavoro, devono comprendere le differenze culturali nelle pratiche mediche, nelle normative locali e nell'uso dei farmaci con l’identica precisione ed esattezza con cui comprendono il significato letterale e scientifico dei termini specialistici che incontrano nel testo. Ad esempio, i nomi dei farmaci possono variare da un paese all'altro, così come le modalità di somministrazione e le indicazioni terapeutiche, e un traduttore professionista specializzato in ambito farmaceutico deve essere consapevole di queste differenze e adattare il testo in modo appropriato, garantendo la comprensione accurata del messaggio. L'adattamento culturale include anche l'utilizzo di unità di misura, formati di data e ora e altre convenzioni locali. Un errore di adattamento culturale – ambito che al profano potrebbe perfino apparire banale - può compromettere molto gravemente la comunicazione e la comprensione delle informazioni farmaceutiche, mettendo a rischio la sicurezza del paziente e portando a conseguenze anche drammatiche.
La cultura influenza notevolmente il modo in cui le persone comprendono e interpretano le informazioni di ogni genere, e sicuramente quelle mediche non fanno eccezione. Pertanto, i traduttori professionisti devono considerare attentamente il contesto culturale in cui si inseriscono le traduzioni farmaceutiche. Ciò richiede una profonda conoscenza delle pratiche mediche, delle normative e delle convenzioni sociali del paese di destinazione. Un traduttore competente deve infatti essere in grado di adattare il testo, mantenendo ovviamente l'integrità delle informazioni, ma rendendolo culturalmente appropriato: ad esempio, possono essere necessarie modifiche nella scelta delle espressioni idiomatiche impiegate, o ricerche di esempi o analogie che siano comprensibili nella cultura di destinazione senza rischi di fraintendimenti, per sostituire quelli inadatti del documento originale. Accertarsi che i traduttori che seguiranno il nostro progetto abbiano questa sensibilità e questa competenza è una fase fondamentale della scelta del proprio partner di traduzione medicale.
Nel prossimo articolo di questa miniserie parleremo degli altri tre errori che più comunemente capita di incontrare nella gestione non professionale delle traduzioni farmaceutiche e medicali, esplorando la sintassi, l’utilizzo dei sistemi di traduzione automatica, e le informazioni di sicurezza relative ai farmaci.
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